Blog

VIVERE CON FEDE

L’esperienza del vivere con fede e di fede mi riporta al brano del Vangelo di Marco 5,22-43, ad una casa molto importante di Cafarnao, dove la morte sta arrivando dominatrice e quasi vittoriosa.
Una casa importante ma incapace di garantire la vita di una bambina, così che Giairo esce di casa in cerca di Gesù e trovandolo si butta ai suoi piedi: “La mia figlioletta sta morendo, vieni a imporgli le mani perché sia salvata e viva”.

Ed ecco le tappe dell’amore che portano alla fede:
1- Gesù per aiutare l’uomo a percorrere le strade della fede, prima di tutto prova compassione e dolore per il dolore dell’uomo, ascolta il suo grido, interrompe quello che stava facendo cambiando i suoi programmi e si incammina con lui.

Vivere con fede: Gesù ci insegna così che stare col dolore degli altri è uno dei gesti cristiani più rivoluzionari e profetici, perché il cammino del cuore fatto di consolazione, mentre va con Giairo verso la sua casa in pianto.

2- Ed ecco la seconda tappa del vivere con fede: essere presenti dove qualcuno cammina e soffre.
È la strada dell’uomo che scende da Gerusalemme a Gerico; la strada della vita minacciata e aggredita, delle frontiere del vivere.
Gesù si mette a cammino senza parole, perché il dolore più che di spiegazioni ha bisogno di presenza e di condivisione.
È inutile cercare di spiegare la sofferenza agli altri; la capiranno facendo strada insieme con il nostro cuore aperto per accogliere e consolare le loro ferite.
Veramente camminare insieme è l’inizio di un cammino di speranza che lentamente porta alla fede.

3- Ed ecco le notizie e le grida della casa di Giairo: “È morta…” , che sembrano far cadere le ultime speranze.
Ma Gesù le trasforma in un altro passo del cammino di fede: “Non temere, soltanto abbi fede”.
Ma fede in chi? Nella vita?
No, perché la vita nel duello con la morte soccombe, perché non è la vita che vince la morte, ma l’amore!
Deve essere per questo che Gesù arrivando alla casa di Giairo si circonda di persone che hanno capito un pò dell’amore: il padre, i tre discepoli prediletti e la mamma della bambina, i quali nonostante tutto continuano ad avere fede e a credere che Dio è sorgente di vita che non smette mai di zampillare.

4- Ed ecco il quarto momento arrivando alla casa tra trambusto, urla e pianti: “Non piangete, la bambina non è morta, ma dorme”.
La nostra poca fede chiama di morti coloro che si addormentano nel Signore, mentre la fede ci dice che sono vivi, nella casa del cielo e dell’amore….e ci attendono.

Ed ecco allora le parole della fede “Talita kum” e il dare la mano alla bambina per farla alzare, che quasi fanno sparire lo stupore e l’emozione, invitando la mamma ad una vita normale: “Dategli da mangiare…”.

Vivere con fede è far diventare normale i momenti più meravigliosi della vita, perché la fede ha il dono di far diventare normale dentro di noi e i torno a noi l’esperienza dell’amore, portandoci a conoscere col cuore più che con dimostrazioni teoriche.

Quando mi capita che qualcuno.mi chiede spiegazioni sulla fede, sinceramente molte volte mi trovo senza risposte; però subito mi viene spontaneo dire quello che cerco di vivere: “Più che farti spiegazioni di verità in cui credo, voglio dirti quello che sento nel cuore: “Vivendo con fede sono un prete felice! “.

Si proprio così; perché il credere mi porta ad amare e amare ci fa felici!

Don Nino Carta
7.10.2023

Leave a comment

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi